L’Augspurger Monitor Demo Tour nasce con l’obiettivo di offrire un’esperienza di ascolto completa. Ritengo che ascoltare i monitor in una fiera o in un negozio possa essere utile per avere una prima impressione, ma nulla è paragonabile alla possibilità di testarli per alcune settimane nel proprio studio. Questo approccio permette di valutarne le prestazioni nel contesto reale del workflow quotidiano, dalla produzione al mixaggio, fino al mastering.
D’altronde i monitor da studio sono uno strumento di lavoro e vanno giudicati durante la fase produttiva NON alla fine di essa con i brani masterizzati!
Di seguito, l’intervista che Alberto Roveroni ha fatto con Alex Trecarichi, che ci racconta le sue prime impressioni e l’esperienza diretta con i monitor Augspurger e che potete trovare su questo link YouTube:
Prime impressioni
Domanda: Come hai trovato il sistema di ascolto Augspurger nei primi giorni?
Alex: Sarò onesto, nei primi giorni ho fatto un po’ di fatica ad abituarmi, perché l’ascolto è molto diverso rispetto a quello a cui ero abituato. Anche il tweeter a tromba è un po’ più impegnativo. Ho dovuto passare dai miei monitor agli Augspurger per parametrizzare il tutto. Ma una volta abituato, devo dire che la qualità è estremamente alta: c’è una definizione incredibile nei bassi, sono molto precisi, e anche sulle frequenze medie hanno un dettaglio che difficilmente ho trovato in altri diffusori.
Il ruolo dei monitor oggi
Domanda: Cosa rappresenta per te oggi un sistema di monitoraggio audio?
Alex: Al giorno d’oggi, i monitor sono uno degli elementi più importanti all’interno di uno studio di registrazione. Io e molti altri colleghi lavoriamo quasi completamente in ITB (In The Box), quindi l’hardware esterno ha un ruolo sempre più marginale. Ciò che fa davvero la differenza, secondo me, è una catena di acquisizione di qualità e, soprattutto, i monitor insieme al trattamento acustico della stanza.
Traduzione tra mix e mondo reale
Domanda: Come ti sei trovato con la traduzione dei mix fatti con gli Augspurger nel mondo reale?
Alex: Durante il periodo di prova ho mixato un album e tre tracce di altri artisti. L’album è stato mandato a Mike Marsh in Inghilterra per il mastering. A parte qualche piccola revisione, tutto era già bilanciato correttamente. Il mastering engineer non ha richiesto modifiche sostanziali, il che significa che il bilanciamento del suono era già perfetto. Mike Marsh, tra l’altro, non usa compressione nel mastering e il risultato è stato eccellente. Tutti sono stati molto soddisfatti.
Primo impatto con il sistema Augspurger
Domanda: Raccontaci del tuo primo impatto con il sistema Augspurger.
Alex: Quando li avete portati qui, ero abituato al mio ascolto. Abbiamo ascoltato alcune tracce di riferimento e poi siamo passati agli Augspurger, una volta calibrati. Devo dire che sono rimasto senza parole. È stato come passare da un ascolto a bassa definizione a uno ad altissima definizione.
Esperienza di mixaggio con Augspurger
Domanda: Come ti sei trovato a mixare con il sistema Augspurger?
Alex: All’inizio ho dovuto fare qualche passo avanti e indietro con gli altri speaker, perché lo stile di ascolto con il tweeter a tromba è molto diverso rispetto a quello a cui ero abituato. Serve un po’ di tempo per abituarsi a quel tipo di ascolto, ma una volta che ci si abitua, è fantastico.